Su Sigilli Infranti non esistono divinità nel senso stretto del termine.
Esistono, tuttavia, entità esterne chiamate Archon, giunte su Stahl-Dor agli albori del suo tempo. Si tratta di vere e proprie entità aliene che vivono in diversi reami extraplanari, definiti Oltremondo. Dai loro reami, queste entità influenzano il reame degli uomini, quello materiale, attraverso visioni o mediante i loro emissari e cultisti. E' inusuale, per quanto non impossibile, che questi Archon entrino direttamente a contatto con l'umanità, poichè preferiscono interagirvi per interposta persona o attraverso gli eventi e i cataclismi generati dalle loro azioni. Dopo il crollo del Primo Sigillo che li imprigionavano nel loro piano, gli Archon hanno esteso il loro dominio su Stahl-Dor, il quale è stato profondamente segnato dalla loro presenza e da ciò che ne è scaturito. Nel novero degli Archon si fa distinzione, meramente formale, tra coloro annoverati quali Dei Esterni (ossia i primi archons giunti su Stahl-Dor) e i Grandi Antichi (ossia gli archon giunti successivamente). Fatta eccezione per il solo Azathoth, non si tratta di una relazione di potenza, nè di influenza, ma meramente una classificazione correlata al grado di conoscenza dell'uomo di queste entità. Nel corso della Prima Era, infatti, gli Archon, in virtù del loro grande potere venivano riconosciuti quali "divinità" dai popoli antichi e, in quanto tali, oggetto di venerazione. Altri Archon, giunti successivamente alla creazione del mondo, venivano generalmente considerate creature extraplanari e aberrazioni alleate dei negromanti. Sono state le ricerche più recenti, condotte ad opera dell'Impero, a determinare che non vi è alcuna distinzione tra Dei Esterni e Grandi Antichi e che tutti loro sono Archon in egual misura: non divinità, pertanto, bensì creature aliene giunte su Stahl-Dor in tempi e luoghi diversi, dal profondo multiverso. Di seguito si fa menzione di ciascuno di essi, riportando anche l'iconografia associata e l'Archon Dogma, ossia la missione che un cultista di questo Archon è solito perseguire per soddisfare l'entità a cui è devoto. ** Azathoth, il Demone Sultano **
"In principio fu il vuoto. E al vuoto ritorneremo, quando Azathoth il creatore di mondi verrà per distruggere la propria opera."
Descrizione: Azathoth è il Demone Sultano, nonchè supremo Archon che, secondo le leggende, ha dato origine al multiverso. Noto con nomi ed etimologie diverse, fu anche conosciuto come Chronos durante la prima era, e come Evif nel corso della seconda. Rispetto agli altri Archon, Azathoth raramente viene raffigurato, se non come un'essenza amorfa che circonda l'universo e i diversi sistemi creati da Azathoth stesso. Secondo i miti, i popoli di Faerie veneravano Azathoth sopra ogni altra cosa, ritenendola un'essenza benigna e protettiva, al punto da attribuirgli l'innalzamento del Primo Sigillo che confinò gli altri Archon alla fine della Prima Era. Fu quella l'epoca del culto universale e non vi fu luogo, in questo mondo, che non avesse un altare dedicato al Demone Sultano. Nel corso della Seconda Era, il Culto di Azathoth venne gradualmente abbandonato, in quanto associato a fattori come il Tempo, il Destino e il Multiverso, troppo distanti dai bisogni dei popoli di allora. Secondo alcune teorie, fu questa una delle ragioni che portò all'indebolimento del Primo Sigillo: la carenza di preghiere e di sacerdoti non permise alla barriera interdimensionale di mantenere inalterate le sue proprietà protettive. Teorie più recenti, invece, ritengono Azathoth addirittura il peggiore tra gli Archon e associano l'innalzamento del Primo Sigillo non già ad una volontà di proteggere i mortali dal male scatenato dai negromanti, bensì dal desiderio di imprigionare i restanti Archon con lo scopo di innalzarsi ad unico Sovrano del mondo antico. Coloro che sostengono tale tesi, ritengono che la distruzione dei Sigilli fu causata dal Dio Esterno stesso, quale atto punitivo verso un mondo che aveva smesso di venerarlo, con lo scopo di liberare il male che lui stesso aveva confinato secoli addietro. Quale che sia la verità, tutti gli studiosi concordano nel ritenere Azathoth colui che ha creato l'universo, nonchè l'unica essenza che abbia il potere di distruggerlo. Per questa ragione, oggi sono ben pochi coloro che, anche tra i negromanti, venerano Azathoth, poichè la sua venuta su Stahl-Dor è generalmente associata alla fine del mondo: sia quello degli uomini che quello degli altri Archon. Sebbene soltanto un folle pregherebbe per tale eventualità, quei pochi che osano invocarlo si dice che ricevano in cambio visioni dei misteri più profondi del multiverso, del mondo e delle sue genti, nonchè sprazzi del tempo trascorso e di ciò che ancora debba avvenire. Tipologia: Dio Esterno Iconografia: Essenza amorfa che abbraccia tra le sue spire l'universo Archon Dogma: Ignoto Culture che presentano suoi seguaci: Quasi nessuna, poichè il suo dogma è ignoto. Solo alcuni cultisti che lo temono. Limiti razziali: solo Aureos ** Elrath, il Signore della Luce **
"Come un grande fuoco purificatore, Elrath calerà sul mondo per mondarlo dalle ingiustizie perpetrate dai suoi figli."
Descrizione: Elrath è un Dio Esterno, padrone della luce e della fiamma. Nel corso della Prima e della Seconda Era, il culto di Elrath fu secondo, per diffusione ed importanza, soltanto a quello di Azathoth. Tra i molti seguaci dell'Archon, si annovera il famoso Ordine di Elrath, costituitosi anticamente per contrastare i negromanti e le loro opere blasfeme, la cui eredità è stata ora raccolta dalla Confraternita del Mancino. Di tutti gli Archon, è generalmente quello maggiormente tollerato dagli umani, poichè - secondo il mito - mai Elrath ha abbandonato gli uomini nella loro strenua lotta contro gli orrori del mondo. Per la stessa ragione, l'archon è generalmente e giustamente temuto dai negromanti ed è assai raro che vi si appellino direttamente. Secondo la mitologia, di tanto in tanto Elrath abbandona il suo reame per discendere su Stahl-Dor in incognito, sotto le sembianze di un anziano viandante. Alcune testimonianze parlano di avvistamenti di un uomo anziano con la barba bianca che, al solo schiocco delle dita, era in grado di aizzare le fiamme del falò entro cui era accampato, salvo poi svanire. Non tutti sono concordi nel delineare Elrath come una figura benigna: vi è una minoranza che ritiene infatti il Dio Esterno una creatura superba e arrogante, che vuol porre sè stesso quale tiranno del mondo e unico detentore di una giustizia che è unicamente sua e che è incapace di cogliere le diverse sfumature tipiche della società umana. Per costoro, Elrath è dunque fonte di una giustizia ingiusta e, più che come un saggio protettore, viene visto come un giustiziere freddo e spietato. Gli altari di Elrath, oggi ancora piuttosto diffusi, rappresentano per molti un luogo di riposo e protezione, sotto la viva fiamma dei braceri sempre accesi. Il suo culto viene amministrato prevalentemente attraverso l'ordine monastico della Confraternita del Mancino, antico ordine fondato dal Priore Gregor Lutfall, santo patrono di Stahl-Dor, il quale diede la vita per ricacciare Raoknaol al di là del mare, a seguito della rottura del Primo Sigillo. Tipologia: Dio Esterno Iconografia: Uomo anziano nudo, sorridente, avvolto dalle fiamme. Una diversa iconografia lo ritrae come un leone alato coronato di fiamme. Archon Dogma: illuminare il mondo con la luce e con le fiamme della giustizia. Culture che presentano suoi seguaci: Imperiali e Sindacato Limiti razziali: no Strigoi, no Revenant **Shadrehil, la fonte dell'impurità**
"Verrà la signora di tutte le perversioni e l'umanità si rivolterà contro sè stessa, simili a bestie soggiogate"
Descrizione: Shadrehil è una Dea Esterna, comunemente associata all'oscurità, ai mostri e alla perversione. Secondo i miti, Shadrehil fu una tra gli Archon massimamente venerati nel corso della Prima Era, assieme a Locifar. Se a Locifar si deve ricondurre la realizzazione del Demonomicon, ad ella viene invece comunemente associata la creazione dei primi Strigoi e delle molte aberrazioni rinvenute nel corso della storia. Furono infatti, costoro, creature partorite da un rituale blasfemo di corruzione del gene umano, create per servire i negromanti come bestie cacciatrici di uomini e assetate del loro sangue. Dei numerosi rituali condotti dai negromanti dell'epoca, si dice che uno di essi sortì l'effetto, forse non voluto, di evocare Shadrehil in persona, la quale dimorò in una delle aule della Piramide Nera sotto le sembianze di una massa melmosa e ribollente, entro la quale i negromanti gettavano i propri servitori per alimentare la fame dell'Archon e portarla generare la propria progenie mostruosa: non soltanto Strigoi, ma ogni genere di abominio e orrore che abbia mai solcato il mondo. Temuta dagli uomini, con la caduta del Primo Sigillo il suo culto venne ufficialmente bandito dall'impero e, coloro che lo praticavano, vennero giustiziati per pratica di magia oscura. Se all'interno dell'impero il culto di Shadrehil viene ritenuto blasfemo e orrendo, esistono ancora alcuni culti segreti della Dea, prevalentemente sorretti da cultisti che vedono nell'Archon una fonte di sapienza sconfinata e un potere capace di ottenere con gli orrori e con la violenza ciò che altrimenti non sarebbe perseguibile per l'uomo comune. Si dice, infatti, che Shadrehil sia assai generosa nei confronti di coloro che la venerano e ne saziano la fame eterna, ponendola sovra ogni altra cosa. Crudele, meschina, sadica, sanguinaria e perversa: se tali caratteristiche appartengono alla Fonte dell'Impurità, non di meno sono tratti caratterizzanti i suoi seguaci, che sono soliti compiere rituali osceni al fine di evocarne la presenza sul mondo. Per questa sua natura, si dice che Shadrehil odia e tema l'archon Elrath. Secondo alcune teorie, Shadrehil ama generare orrori nel mondo, così da indurre Elrath ad intervenire ed affannarsi per sanarle. Una parte di teologi ritiene addirittura che siano stati gli scontri tra Elrath e Shadrehil a causare gli stravolgimenti della Prima Era e la caduta del Primo Sigillo, asserendo che i due Archon si confrontino su Stahl-Dor come due giocatori si confronterebbero sulla scacchiera, ove gli umani non siano altro che pedine nelle loro mani. Tipologia: Dio Esterno Iconografia: Massa melmosa e ribollente di colore nero Archon Dogma: generare la propria progenie mostruosa nel mondo e saziarsi dei mortali così da alimentarne la fame Culture che presentano suoi seguaci: Cultisti Limiti razziali: no Shikaar **Locifar, il Faraone Nero**
"L'opera più grande e meschina mai compiuta dal diavolo, è stata quella di far credere all'uomo che lui non esista e che l'uomo, in fondo, sia realmente l'unico fautore del proprio destino."
Descrizione: Locifar è il Dio Esterno tra i più odiati e temuti dall'uomo, forse perchè, a differenza degli altri archon, è quello che meglio conosce gli umani e che maggiormente riflette il loro carattere e la loro indole al punto che, secondo alcune dicerie popolari, vi è il seme di Locifar nel cuore di ogni uomo ed è questo che rende gli umani così capaci di causare sofferenza e dolore. Nel corso del tempo è stato conosciuto con molti nomi: nel corso della Prima Era, quando scese tra gli uomini per portare loro la conoscenza del Demonomicon, fu conosciuto e venerato come il Faraone Nero. Quando vi fu la disgregazione dell'impero dei negromanti e l'inizio della Seconda Era, fu conosciuto con i nomi di Malmoth o Locifar, mentre per la gente del volgo fu semplicemente "il diavolo" o "stella del mattino". Secondo molti teologi, gran parte dei fatti culminati con le due guerre degli archon sono da imputare alla sua discesa sulla terra. Infatti Locifar, a differenza di molti altri archon, ama trascorrere il proprio tempo tra gli uomini, fingendosi uno di essi con lo scopo di irretirli, portandoli a compiere opere ed azioni che hanno il solo scopo di portare nequizie e tormento nel mondo. Nessuno ha mai realmente compreso quale fine ultimo muova le azioni di questo archon: da taluni venerato sommamente, per gli altri è l'incarnazione stessa del male. Le sue macchinazioni, spesso contorte, producono sempre sofferenza e vi è chi sostiene che Stahl-Dor, per Locifar, altro non sia che un grande palco ove lui si diletta a manovrare le proprie marionette per godere della sofferenza arrecata. Per altri studiosi, in prevalenza suoi ferventi adoratori, le azioni di Locifar hanno un fine ben preciso e la sofferenza che questi arreca all'umanità ha ragion d'essere, poichè attraverso le sfide che questi lancia, l'uomo si fortifica e progredisce verso nuovi stadi di esistenza: un male, quindi, necessario affinchè l'uomo possa elevarsi al di sopra del proprio essere. Vi è infine, persino nel cuore dell'impero, che vede in Locifar il patrono della guerra. Tra le molte teorie che gravitano attorno a questo Archon, una sulla quale tutti concordano è quella che lo vede protagonista della consegna del Demonomicon all'antico popolo di Faerie, ai quali trasmise la conoscenza dei miti e delle antiche scritture. Fu grazie a tale conoscenza che la magia divenne strumento conosciuto, e fu sempre tramite tale conoscenza che gli archon vennero evocati nel mondo, assieme agli orrori del loro tempo. Sebbene Locifar sia considerato da tutti un'entità tra le più crudeli e maligne esistenti, temuta persino dai cultisti che la venerano, a pochi è chiaro il suo rapporto rispetto agli altri archon e vi è chi sostiene che questi, in realtà, conduca la propria partita in solitaria, con lo scopo di elevarsi al di sopra di tutti i propri simili, se non addirittura di rimanere ultimo ed unico Archon su Stahl-Dor. Tipologia: Dio Esterno Iconografia: Figura cornuta dal volto caprino e dalle grandi ali telate. Una diversa iconografia lo raffigura come un faraone mascherato di nero, la cui maschera è simile ad un volto caprino cornuto. Archon Dogma: generare tormento e sofferenza all'umanità Culture che presentano suoi seguaci: Imperiali, Sindacato e Cultisti Limiti razziali: nessuno **Asmeiele, il Guardiano della Soglia**
"L'ho vista: era una grande porta luminosa, oltre la quale si stagliavano creature esterne terrificanti. Dinnanzi a loro, una forma alta e grigia, simile ad una statua. L'ho vista, e fu allora che mi resi conto di essere morto."
Descrizione: Asmeiele è un Dio Esterno, comunemente associato all'Oltremondo. E' costui il Guardiano della Soglia, custode delle porte che conducono ai reami degli Archon. Di tutti gli Archon, fatta eccezione per il solo Azathoth, Asmeiele è la figura più sfuggente e misteriosa. Anticamente associato alle primigene stirpi dei celestiali, dal popolo di Faerie veniva rappresentato come una grande statua posta nel confine tra il reame degli uomini e quello cosiddetto extraplanare. Secondo i miti, Asmeiele venne incaricato da Azathoth di custodire tale soglia affinchè nè mortali, nè archon, potessero varcarla se non per sua volontà. Per questa ragione, molti teologi sono dubbiosi circa il ruolo rivestito dal Guardiano durante la Prima Era, quando gli archon scesero sulla terra. Se è indubbio il ruolo rivestito dal Demonomicon per invocarli, è altresì plausibile che nessun uomo potesse forzare tale venuta se non per intercessione di Asmeiele: venne dunque persuaso ad aprire la soglia o fu anch'egli sostenitore sostenitore di tale venuta? O ancora, gli archon riuscirono a trovare il modo di eluderne la vigilanza? Questo mistero irrisolto rende la figura dell'archon assai studiata ed ambigua. Per taluni è il protettore dell'integrità dei due mondi e, pertanto, anche di Stahl-Dor. Per altri, invece, è colui che ha aperto le porte dell'oltremondo per consentire agli archon di farvi breccia ed accedere così al reame mortale. Quale che sia la teoria corretta, ammesso e non concesso che ve ne siano unicamente due, sono in molti a concordare il grande ruolo svolto da Asmeiele nella creazione del Primo Sigillo: fu il Guardiano, infatti, ad innalzare la barriera magica per conto di Azathoth e fu sempre lui a creare ed apporre i Sigilli. Per questa ragione, e poichè il rituale di apposizione dei Sigilli degli Antichi richiama esplicitamente alcuni passi di Asmeiele all'interno del Demonomicon, gli stahldoriani tendono a studiarne i miti, pur con tutti i dubbi e gli enigmi che ne circondano la reale natura. Nessuno, in alcun tempo, ha mai asserito di aver visto Asmeiele camminare sulla terra: unico tra tutti gli archon a non avervi mai messo piede, così prestando fede al proprio ruolo di guardiano della soglia. Vi sono tuttavia numerosi casi di visioni inviate dall'entità in taluni soggetti: premonizioni o, come spesso capita, visioni premorte. Si dice infatti che gli uomini, una volta defunti, vedono la propria anima transitare dinnanzi alle porte di Asmeiele ed averne - per un breve istante - la visione. Tipologia: Dio Esterno Iconografia: Colossale statua umanoide e alata, grigia, che s'innalza dinnanzi ad un grande varco dimensionale, armato di lancia. Archon Dogma: custodire la soglia che separa il mondo mortale dall'extramondo degli Archon. Culture che presentano suoi seguaci: Imperiali e Sindacato Limiti razziali: no Revenant **Raoknaol, l'Incubo degli Abissi**
"La bussola impazzì, smettendo di puntare a nord. Dopo giorni di navigazione approdammo infine ad un'isola non presente sulle carte, con titaniche porte e statue blasfeme raffiguranti una figura per metà umana e per metà simile ad un calamaro gigante, con ali da pipistrello e volto da incubo. Emerso numerosi cultisti, tutti loro con maschere raffiguranti questa figura. Poi qualcosa colpì la nave con la forza di un maglio: era un tentacolo gigantesco. Mentre la nave affondava e i miei uomini morivano l'ultima cosa che vidi fu la torre di un campanile: fu allora che capii di aver trovato la città sommersa di C'thanac."
Descrizione: Raoknaol è un Grande Antico raffigurato come una titanica figura dal corpo umanoide e dal volto simile a quello di un calamaro orribile, con ali da pipistrello e una lunga coda. La sua dimora è la città sommersa di C'thanac, un tempo fiorente città del mondo antico che ospitava il Primo Sigillo, ed ora relitto che giace al fondo dell'oceano, patria di orrori e incubi. I miti indicano Raoknaol come il primo, tra i Grandi Antichi, ad essere giunto su Stahl-Dor all'inizio della Prima Era, dopo l'insediamento degli Dei Esterni: si tratta di un'affermazione vera in parte: senza ombra di dubbio fu il primo ad entrare in contatto con i popoli antichi, ma la sua venuta fu preceduta da Izacos, molte ere prima della venuta del primo mortale. I primi a rendersi conto della sua presenza furono gli antichi popoli di Faerie, i quali trovarono, in prossimità di un'isola, iscrizioni sulla roccia raffiguranti l'iconografia dell'archon. Secondo diverse teorie, fu allora che nacquero i primi movimenti associati ai culti degli antichi, embrioni di quello che divenne in seguito la Fratellanza del Faraone Nero. Nel corso della Prima Era, Raoknaol svolse un ruolo importante: temuto dai marinai e dalle città costiere, il suo potere si estese sugli oceani, i quali diventarono impraticabili alla navigazione, al punto che il mare meridionale fu chiamato "Vasto Nero" ad indicare i profondi abissi di follia entro cui precipitò l'intera regione. Fu solo la conformazione del continente, un unico blocco di terra circondato dal mare, ad impedire a Raoknaol di penetrare a fondo, nel cuore degli imperi fondati dagli uomini: tuttavia, vi arrivarono i suoi emissari e gli orrori generati dal suo potere. Con l'innalzamento del Primo Sigillo e il confinamento dei Grandi Antichi, Raoknaol fu segregato nel cuore della più antica città del mondo, ove dormì un sonno vigile per lunghi secoli, sino a che non percepì l'indebolimento dei Sigilli che mantenevano intatta la barriera dimensionale. Sul finire della Seconda Era, quando il Primo Sigillo crollò del tutto, Raoknaol vi emerse e fu allora che gli uomini si resero conto che non solo il suo potere non era stato deteriorato dalla lunga prigionia ma che, al contrario, questo era cresciuto a dismisura così come le schiere dei suoi seguaci. La venuta del Grande Antico portò ad una profonda frattura delle terre emerse e l'inabissamento della città che ora prende il nome di C'thanac. Da questa frattura i continenti si separarono. Raoknaol, col suo potere, rese suoi schiavi gli uomini, primo a generare la perversa razza dei Revenant attraverso la propria prole blasfema. Fu solo la riorganizzazione e la potenza della confederazione tecnocratica ad impedire ai Grandi Antichi di prendere il dominio del mondo intero e fu allora che questi si ritirarono nel continente definito "maledetto" o "nebbioso" dagli stahldoriani, ove nessun uomo ancor oggi osa avventurarsi se non qualche impavido e folle avventuriero o qualche perverso seguace degli Archon. Con l'inizio della Terza Era, la minaccia di Raoknaol continua ad essere tangibile e reale, così come le sue opere di orrore. Sebbene più gli uomini non l'abbiano visto, infatti, assai frequente è l'opera dei suoi seguaci, cultisti e revenant, che su Stahl-Dor compiono l'empio volere del loro signore abissale. Tipologia: Grande Antico Iconografia: Umanoide titanico, con volto di orrido calamaro tentacolare e ali da pipistrello, e una lunga coda. Archon Dogma: generare follia e inabissare ogni terra emersa, per estendere il suo dominio sul mondo intero. Fazioni che presentano suoi seguaci: Cultisti Limiti razziali: no Shikaar **Izacos, il Caos Strisciante**
"Non ho mai avuto paura dei serpenti, fino al giorno in cui non vidi Izacos avvolgere una montagna tra le sue spire e frantumarla. Da allora, ogni sibilo è un incubo ad occhi aperti."
Descrizione: Izacos è un Grande Antico, mitologicamente associato ai serpenti e ai rettili. Conosciuto anche come Signore dei Rettili e Caos Strisciante, a lui si annoverano svariate leggende e iconografie. Secondo alcune teorie, Izacos fu il primo Grande Antico a giungere sul Stahl-Dor, sebbene fu il secondo ad essere rinvenuto dai popoli di Faerie. Quando Izacos discese, si narra che il mondo fosse ancora assai giovane e disabitato, popolato unicamente dagli Dei Esterni. Era ancora lontana l'alba dei popoli antichi e le uniche creature viventi furono gli alberi, i pesci e gli anfibi. I teologi sostengono l'ipotesi che Izacos, giunto che fu su Stahl-Dor, fu impaziente e invidioso di quanto stavano compiendo gli altri archon, e fu per questa ragione che decise di creare una propria razza a immagine e somiglianza: nacquero così i primi rettili i quali, vivendo in un mondo completamente vuoto, ebbero dimensioni spropositate: rettili terrestri, rettili marini, rettili volanti. Il mondo, prima della venuta di Faerie, era dominato da queste immense e mastodontiche creature, i cui resti fossilizzati vennero rinvenuti secoli addietro e che sono oggi conservati in diversi musei. Con la venuta dei popoli antichi, Vi fu battaglia tra i grandi rettili di Izacos e la gente di Faerie. Essendo questi più intelligenti e capaci, per quanto brutali, gran parte dei rettili titanici del passato fu distrutta, sebbene si narri che - da qualche parte - ancora esistano gli eredi di quella schiatta, nascosti dai cultisti di Izacos. D'altro canto, i rettili comunemente noti attualmente non sono che l'evoluzione di quella genia. L'archon viene generalmente associato al caos e alla distruzione, amante della potenza e della violenza, esattamente come furono le creature da lui generate anticamente. Nel corso della Seconda Era fu avvistato una sola volta, nei pressi dell'antica cittadina di Mordie. A lui viene imputata la devastazione che ha colpito le grandi metropoli della Confederazione Tecnocratica, nonchè la distruzione della capitale Feren Nahol: si narra, infatti, che Izacos fu l'unico tra tutti i Grandi Antichi ad essere sfuggito all'esilio del Primo Sigillo, trovando rifugio nel sottosuolo, donde continuò a prosperare potendo contare su numerose creature al suo comando: cultisti a lui fedeli, ma anche rettili. La sua potenza bruta e crudele fu cruciale nel crollo dell'ordine mondiale di quel tempo, e sarebbe stata determinante alla vittoria finale se solo gli stahldoriani, al culmine della loro potenza, non fossero riusciti ad ammassare il più grande esercito mai visto e a ricacciarlo al di là del mare. La sua dimora sono le profondità della terra e la sua iconografia viene associata a quella di un colossale serpente, altresì appellato dagli uomini di stirpe Nordinor come Jormungand, ossia "la serpe che stritolerà il mondo". Tipologia: Grande Antico Iconografia: Serpente che stritola il mondo tra le sue spire. Archon Dogma: dominio dei rettili, caos, distruzione del mondo urbanizzato. Fazioni che presentano suoi seguaci: Cultisti Limiti razziali: no Shikaar Lynx e Lycan (ammessi invece i Drakan) **Daoloth, il Distruttore del Velo**
"Mentre osservavo Daoloth, avevo l'impressione che tra le aste rilucessero occhi maligni che mi fissavano, sepolti in una massa amorfa che attirava a sè tutto ciò che era metallico. Perchè è di scienza che Daoloth si ciba, espandendo sempre più la propria massa."
Descrizione: Daoloth è un Grande Antico iconograficamente rappresentanto da una miriade di lame metalliche che ruotano, vorticano e si intrecciano incessamente, generando una massa amorfa, caotica e indistinta. Secondo i Teologi, fu tra gli ultimi Grandi Antichi a raggiungere Stahl-Dor, attratto dalle incessanti scoperte scientifiche e dal brulicare di tecnologia presente su questo mondo grazie all'opera dei Tecnocrati. Sebbene non venga definito come un'entità prettametne maligna, è annoverato tra gli archon più pericolosi, giacchè la sua insaziabile fame di metallo e scienza ha portato più di uno studioso a ritenere che, di pari passo all'evoluzione del mondo, si accrescono potere e dimensioni del Grande Antico, la cui massa informe aumenta di volume ogni qual volta si trovi a contatto con il frutto dell'ingegno. Taluni sostengono che la crescita di Daoloth potrebbe essere tale da superare la massa stessa di Stahl-Dor, arrivando ad inglobare il mondo intero per sostituirsi ad esso, in una sorta di "mondo senziente" fatto di metallo. Non sono pochi i culti di Daoloth e vi sono alcune teorie che riconducono la grande sapienza degli antichi Tecnocrati come frutto della loro venerazione per l'Archon: secondo tale dottrina, furono infatti i Tecnocrati e costituire le prime logge occulte dedicate al Distruttore del Velo, il quale trasmise loro la conoscenza scientifica affinchè potessero svilupparla e, attraverso di essa, sfamarne la fame insaziabile. Il culto di Daoloth, è piuttosto radicato nei confini dell'impero, nonchè praticato da diversi esponenti stahldoriani, che vedono nel Grande Antico il padre della loro sapienza tanto quanto Locifar lo è stato nel consegnare il Demonomicon e la sapienza magica ai popoli antichi. Se per gli imperiali Daoloth è padre del loro sapere, per i cultisti rappresenta invece colui che, alla fine del tempo, trasmuterà ogni cosa consegnando l'umanità a un nuovo stadio di evoluzione: un tutt'uno con il grande mondo di metallo, tecnologia e progresso voluti dall'archon. I separatisti poco amano invece questa figura: vuoi perchè ne temono il fine ultimo, vuoi perchè l'associano alla potenza scientifica imperiale. Ai suoi seguaci, spesso dotti e illuminati, si dice che Daoloth infonda conoscenza e sapere in ambito scientifico e, si dice, molti tra i più brillanti inventori che si sono avvicendati nel corso della storia, siano stati parte della Loggia segreta dei suoi cultisti. Tipologia: Grande Antico Iconografia: Massa informe costituita da numerose lame metalliche in movimento Archon Dogma: alimentare la scienza del mondo per potersene sfamare Culture che presentano suoi seguaci: Imperiali e Cultisti Limiti razziali: nessuno **Hypnos, il Signore del Sonno**
"Non appena chiudiamo gli occhi e prima di iniziare a sognare: è quello il reame di Hypnos. Mi è capitato di vedere, una volta, un fascio di luce calare dall'oscurità della notte e trascinare in cielo il dormiente. Fu allora che mi dissero che Hypnos aveva preso con sè un altro umano."
Descrizione: Hypnos è un Grande Antico generalmente associato al sonno e ai sogni. Appare come un uomo dormiente di bell'aspetto, dal volto umanoide cinto da una barbetta ordinata e le labbra sorridenti, il capo cinto da una corona di papaveri. E' tuttavia ipotesi comune che, dietro il fascino che promana dalla sua figura, il vero aspetto dell'entità sia orripilante come il peggiore degli incubi. Il suo dominio è legato all'incerta area di confine tra il mondo dei desti e l'oltremondo ed è per questa ragione che Hypnos, più di ogni altro archon, è l'entità che costantemente entra in contatto con i mortali: un contatto spesso effimero, ma che si manifesta ogni volta che una creatura vivente si addormenta e prima che questa inizi a sognare. Si dice che le magie del sonno e parte delle tecniche ipnotiche utilizzate dagli alienisti siano frutto di antichi insegnamenti che Hypnos diede ai sui accoliti, in epoche antiche e prima di essere rinchiuso nel Primo Sigillo. Sebbene oggi i culti legati al Grande Antico non siano così diffusi e strutturati, esistono numerosi studiosi, in particolare alienisti e praticanti dell'occulto che, in maniera consapevole o accidentalmente, conducono studi e rituali che li portano a contatto con l'Archon. Vi è chi sostiene, infatti, che la benedizione di Hypnos sia capace di togliere dolore e sofferenza, o di consegnare visioni sotto forma di sogni nel dormiente. E' opinione diffusa, tuttavia, che il sonno del Grande Antico sia un labirinto da cui sia impossibile fuggire e che, se anche vi si riuscisse, la persona ne esca profondamente mutata nel corpo e nello spirito. In linea generale, si tratta di un Archon molto temuto in virtù della natura del suo dominio, a cui è impossibile sfuggire dal momento che ogni razza vivente ha bisogno di dormire per sopravvivere, cosa che - irrimediabilmente - potrebbe aprire le porte alla venuta dell'entità. Sono diverse le testimonianze di persone scomparse nel cuore della notte, durante il sonno, trascinate in cielo da un fascio di luce abbagliante, da molti associata agli occhi di Hypnos che, solitamente chiusi, vengono aperti quando vuole trarre a sè il dormiente. Se alcune non hanno mai fatto ritorno su Stahl-Dor, altre sono ritornate profondamente mutate: chi parlava un'altra lingua, chi cambiata nell'aspetto, chi nelle proprie capacità. I manicomi sono anche pieni di persone cadute preda di un sonno letargico costante, o afflitte da perenne sonnambulismo: di costoro è opinione diffusa che siano vittime dei labirinti di Hypnos, da cui risulta difficile - se non impossibile - evadere. Sebbene non siano chiari i disegni del Grande Antico, una cosa è certa: questi trae i propri poteri dal sonno degli uomini a cui è indissolubilmente legato. Tipologia: Grande Antico Iconografia: Uomo dormiente di bell'aspetto e sorridente Archon Dogma: il sonno dei mortali Culture che presentano suoi seguaci: Imperiali e Sindacato Limiti razziali: no Revenant **Bast, Signora dei Gatti**
"Non mi sorprende che fosse, nei tempi antichi, l'entità sommamente venerata. Chi non si prostrerebbe all'eleganza, alla bellezza e all'indifferenza di un gatto?"
Descrizione: Bast è un Grande Antico che giunse su Stahl-Dor quando finì l'era dei grandi rettili di Izacos. Come Izacos, si dice che anche Bast prediliga trascorrere il proprio tempo sul piano materiale, nel cuore delle foreste più fitte, circondata dai grandi e dai piccoli felini, suoi alleati. In epoca antica, il culto di Bast fu uno tra i principali. Conosciuta anche come Bastet o Ubasti, era divinizzata dai popoli del sud e dalla Fratellanza del Faraone Nero al pari degli Dei Esterni, unica tra i grandi antichi a godere di una tale diffusione e nomea. A tal punto era amata, che persino i gatti erano oggetto di venerazione ed erano considerati animali sacri. Viene raffigurata talvolta come una figura umanoide alta e slanciata, con la testa felina e le mani artigliate, il corpo nudo. Tra i Grandi Antichi, il culto di Bast era quello generalmente più tollerato, poichè la sua figura veniva associata alla protezione del focolare domestico e alla guerra. Sebbene oggi, con l'urbanizzazione, l'innovazione e la deforestazione, il suo culto sia meno diffuso, sembra che l'Archon non se ne affligga più di tanto, dal momento che tutti i felini esistenti continuano a venerarla nel loro cuore selvaggio, e a servirla fedelmente. Oggi, vi è chi disegna la figura di Bast con i luoghi comuni che accomunano i suoi amati gatti: indipendente, elegante, distaccata dall'umanità e dagli altri archon, vendicativa e crudele nella collera e protettiva verso coloro che la venerano. Trae il suo potere dal mondo animale e i felini sono suoi servitori che, di tanto in tanto, usa per i suoi scopi. Vi sono testimonianze che asseriscono di avvistamenti dell'Archon: pare infatti che, più di una volta, questi abbia agito in prima persona, circondata da leoni, tigri, pantere e gatti, per contrastare l'abbattimento indiscriminato di foreste a lei care, in quanto rifugio e dimora delle sue creature. Costoro testimoniano di una donna agilissima, con la testa di felino che combatteva con mani e piedi artigliati capaci di lacerare pesanti lamiere d'acciaio, infliggendo ferite impossibili da guarire se non con la magia o le tecniche di cura più evolute. Secondo alcune teorie, Bast è indifferente nei confronti di Archon e umani: non sembra infatti che abbia preso parte alle macchinazioni dei primi, nè che si sia adoperata per supportare gli stahldoriani, con i quali è incollerita in virtù della loro urbanizzazione indiscriminata a discapito delle grandi e rigogliose foreste. Il suo unico interesse, infatti, è la tutela del mondo felino a lei caro. Non è raro, tuttavia, vedere conflitti tra i cultisti di Izacos e quelli di Bast: nonostante entrambi ambiscano ad un mondo selvatico, infatti, si sa che felini e rettili non vadano granchè d'accordo. Tipologia: Grande Antico Iconografia: Donna umanoide con la testa di felino e le mani artigliate Archon Dogma: mondo felino, mondo naturale Culture che presentano suoi seguaci: Sindacato Limiti razziali: no Revenant, Strigoi, Shikaar Drakan e Lycan (ammessi i Lynx) |